Santacroce pubblica “Pane e Acqua” con la partecipazione di Alessandro “Isa” Ponzuoli alla chitarra 12 corde. Un’esecuzione essenziale e intensa, registrata dal vivo, che mette a nudo la forza espressiva della musica quando si spoglia di tutto il superfluo. Solo voce, chitarra e silenzio. Nessun artificio, nessuna sovrastruttura: solo la verità delle parole.
“Pane e Acqua” è una canzone che parla di contrasti e disuguaglianze, di chi ha tutto ma ha smesso di sognare e di chi non ha niente ma sogna ancora. È un brano che riesce a essere crudo e poetico allo stesso tempo, dove l’essenzialità del pane e dell’acqua diventa simbolo di un’umanità fragile ma ancora viva, capace di desiderare, di tendere una mano, di cercare un abbraccio e perfino di ridere. Il testo è un susseguirsi di immagini potenti, che ci costringe a guardare da vicino le cose che spesso scegliamo di ignorare: l’indifferenza, la solitudine, l’abbandono, ma anche la forza interiore di chi, nonostante tutto, continua a credere.
Il brano nasce volutamente in versione acustica, per restare fedele al suo spirito originario. Ed è proprio questa scelta che ne amplifica la sincerità. Santacroce ci mette la faccia, la voce e il cuore, accompagnato dalla chitarra di Ponzuoli in un dialogo musicale sobrio ma intenso. Le parole colpiscono dritte, senza bisogno di effetti. Ogni strofa è una riflessione, uno specchio che ci mostra una società dove l’abbondanza materiale spesso coincide con un vuoto emotivo e morale.
Conosciuto da anni nel panorama underground italiano, Alessio Santacroce è un artista poliedrico. Nato a Livorno nel 1971, è stato fondatore del gruppo rock La quarta via, ha pubblicato romanzi noir e si è impegnato in progetti artistici e umanitari. Il suo percorso è sempre stato segnato da un’urgenza espressiva che unisce musica, scrittura e attenzione sociale. “Pane e Acqua” è l’ennesima dimostrazione della sua capacità di raccontare la realtà con onestà e profondità, senza mai rinunciare alla speranza.
Questo brano non è solo una canzone: è una domanda aperta, un invito ad ascoltare chi non ha voce, a riscoprire il valore delle cose semplici, a non voltarsi dall’altra parte. È un momento di verità in musica, che ci ricorda che a volte basta poco per sentirsi umani. Basta pane, acqua, e una canzone sincera.
