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Cajo
15 Agosto 2025

Cajo: “Redivivo è libertà. +TTOSTOKE?! è la mia linguaccia all’italiano di oggi”

Dopo anni di silenzio discografico, Cajo è tornato con un progetto che ha già lasciato il segno. Redivivo non è soltanto un album: è un manifesto personale, un atto di rinascita costruito tra introspezione e voglia di rimettersi in gioco senza compromessi. Presentato dal vivo all’Hiroshima Mon Amour di Torino, il disco ha mostrato tutte... Read More

Dopo anni di silenzio discografico, Cajo è tornato con un progetto che ha già lasciato il segno. Redivivo non è soltanto un album: è un manifesto personale, un atto di rinascita costruito tra introspezione e voglia di rimettersi in gioco senza compromessi.

Presentato dal vivo all’Hiroshima Mon Amour di Torino, il disco ha mostrato tutte le sfumature di un artista capace di passare con naturalezza dal racconto più intimo alla provocazione più leggera, fondendo rap, pop e sonorità ibride in un linguaggio unico.

Tra i brani che hanno catturato subito l’attenzione c’è „+TTOSTOKE?!“, una linguaccia ironica alla lingua italiana contemporanea, già approdata in rotazione radiofonica e trasmessa più volte da Radio Deejay, che l’ha definita “molto chic”.

In questa chiacchierata su Musicale, Cajo ripercorre il live all’Hiroshima, racconta la genesi e lo spirito di Redivivo, anticipa nuovi progetti e riflette sul senso di coerenza, sul rapporto con il pubblico e sulla libertà artistica conquistata nel tempo

 

Cajo dopo l’uscita di Redivivo e la presentazione all’Hiroshima Mon Amour, come ti senti a distanza di qualche mese? Ti aspettavi questo tipo di risposta dal pubblico?

Non so cosa mi aspettassi, avevo immaginato solo fino al palco e non oltre. La cosa che più mi ha sorpreso nelle risposte è stata la coerenza tra loro. Possiamo dire che l’energia è arrivata, il messaggio anche a quanto pare. Sono soddisfatto.

 

L’Hiroshima è stato un momento molto intenso: qual è l’immagine o la sensazione che ti è rimasta più impressa di quella serata?

Ero molto concentrato durante il live, determinato a godermi la serata. È stata una visione panoramica a guidarmi, senza soffermarmi troppo sui singoli momenti. Ma è stato riguardando le immagini che mi sono commosso: durante TuttoTratto ho intravisto la mamma di Fabiano tra il pubblico e sono saltato giù dal palco per abbracciarla. Il concerto era dedicato a lui e la presenza di sua madre è stata un po’ una legittimazione oltre che un piacere enorme. Non sono mancati gli imprevisti durante quel brano ma quel momento è stato il fuori programma più gradito…

Cajo

Il disco alterna momenti molto intimi e dolorosi a tracce più ironiche come „+TTOSTOKE?!“. Come riesci a mantenere questo equilibrio senza perdere coerenza?

Un po’ di equilibrio lo cerco da tutta la vita e forse un po’ l’ho trovato. del concetto di coerenza invece mi sono liberato da tempo e non mi interessa, mi limita. Il filo conduttore dei brani sono io, la mia vita, la mia storia personale. Nessuno di noi è sempre e solo in un unico modo e se lo è si annoia. O perlomeno annoia me!

 

 „+TTOSTOKE?!“ è appena arrivato in radio: Cajo che tipo di reazioni ti piacerebbe suscitare negli ascoltatori con questo brano?

+TTOSTOKE?! l’ho concepita come una puntata dei Simpson: un bambino si diverte e ne capisce una parte, un adulto si diverte ma capisce ben di più. Quindi so che anche le reazioni saranno le più diverse tra loro come già è stato fin qui. Spero più che altro di raggiungere il più ampio numero di persone possibili, se poi criticheranno… fa parte del gioco. Per ora mi godo il fatto che RadioDJ mandandolo più di una volta in onda lo abbia definito un brano “molto chic che piace molto a tutti i nostri creators”. Per un indipendente autoprodotto che ritorna dopo molto tempo non può non essere una soddisfazione incoraggiante.

Dopo un ritorno così importante, Cajo qual è la tua visione per i prossimi mesi? Nuova musica, collaborazioni, altre date? 

Stiamo lavorando a nuove date e ci sono in ballo un paio di collaborazioni importanti che per ora non vogliamo svelare. Poi, nel 2026, arriverà “Redivivo parte seconda” nel quale la coerenza la scotenno con un coltellaccio arrugginito!

 

Redivivo nasce anche da un percorso personale e umano molto forte. Quanto senti di aver chiuso un cerchio e quanto, invece, è solo l’inizio di una nuova fase? 

Sono vere entrambe le cose. come nella vita: ogni punto d’arrivo è anche punto di ripartenza. Molti cerchi si sono chiusi e altri aperti, verso il futuro…

Guardando indietro a tutta la tua carriera, c’è un consiglio che daresti al “Cajo” di dieci o quindici anni fa?

Certo, ed è lo stesso messaggio di tutto Redivivo! “Cajo non farti condizionare, non devi niente a nessuno: fai quello che ti piace davvero”.

 

 

 

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