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1 Settembre 2025

Fabricio Pipini e il viaggio onirico di Morfeo: dal dolore alla rinascita

Il 10 settembre 2025 segna il ritorno di Fabricio Pipini con Morfeo, un singolo che affonda le radici in un vissuto personale doloroso ma che, attraverso la forza della musica, riesce a trasformarsi in un’opera dal respiro universale. Pubblicato dalla Ghost Record Label, il brano rappresenta uno dei momenti più intensi del percorso dell’artista italo-argentino,... Read More

Il 10 settembre 2025 segna il ritorno di Fabricio Pipini con Morfeo, un singolo che affonda le radici in un vissuto personale doloroso ma che, attraverso la forza della musica, riesce a trasformarsi in un’opera dal respiro universale. Pubblicato dalla Ghost Record Label, il brano rappresenta uno dei momenti più intensi del percorso dell’artista italo-argentino, capace di far dialogare la propria intimità con un immaginario simbolico che da sempre contraddistingue la sua scrittura.

In Morfeo sogno e realtà si intrecciano fino a confondersi: da un lato c’è la confessione a una persona amata, dall’altro il confronto diretto con la divinità greca che governa il sonno e l’inconscio. Pipini costruisce così un brano che non si limita a raccontare un dolore, ma lo sublima, restituendolo come esperienza di guarigione. È una narrazione che si fa musica, un processo che trasforma la fragilità in possibilità di rinascita.

Tra realtà e subconscio: Fabricio Pipini presenta Morfeo

Il videoclip che accompagna la canzone, in uscita nello stesso giorno, amplia questa visione e la rende tangibile: l’artista si moltiplica in personaggi diversi, ognuno specchio di un lato interiore, mentre sullo schermo compaiono chiavi, polaroid, treni, portali. Oggetti e simboli che diventano varchi tra mondi, allegorie di ricordi e di passaggi, segnali di un viaggio che non è solo estetico ma profondamente esistenziale.

Il percorso musicale di Pipini, iniziato con le prime registrazioni a soli diciassette anni e sviluppatosi tra concept album come Phantasicah – A Dreamer’s Tale e singoli in più lingue, si conferma qui in tutta la sua coerenza e maturità. L’artista ha sempre fatto dell’onirico la sua cifra distintiva, ma in Morfeo raggiunge un equilibrio nuovo: l’introspezione non si chiude su se stessa, ma diventa linguaggio condiviso, ponte verso l’ascoltatore.

In questo senso, Morfeo non è soltanto un singolo ma un manifesto artistico. È la dimostrazione che la musica di Pipini non si limita a descrivere emozioni, ma le attraversa, le trasfigura e le consegna a chi ascolta come parte di un immaginario più ampio, dove il dolore trova la sua sublimazione e il sogno diventa via di fuga e al tempo stesso ritorno a sé.

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